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Smart working: come organizzarsi per non diventare pazzi se hai dei figli

Lavorare in smart working se hai figli.

Lavorare con i figli presenti rende, per la maggior parte dei genitori, la casa una sorta di girone dantesco. Ci verrebbe da pensare che lo smart working non sia proprio smart. Difficile concentrarsi, difficile organizzarsi, difficile essere presenti. D’altronde i bambini, soprattutto in determinate fasce di età, hanno esigenze specifiche a cui è difficile sottrarsi. Come fare dunque per organizzarsi al meglio quando si lavora in smart working? Ecco i nostri consigli. 

Dividere i momenti

Quando si lavora in smart working la giornata va strutturata proprio come se andaste in ufficio, con il vantaggio che si ammortizzano i tempi di spostamento e della pausa pranzo, che per esempio è possibile, se si desidera, evitare o accorciare, così da recuperare del tempo a fine giornata, o magari avvantaggiarsi con delle attività che avreste fatto nei giorni successivi. Abbiamo ormai capito, e anche i datori di lavoro, che non sono le otto ore a far fede, quanto gli obiettivi raggiunti. Ecco perché i momenti per il lavoro e per la famiglia vanno separati in maniera netta. Quando i bambini tornano da scuola, per esempio, sarà difficile lavorare concentrati e produttivi, meglio dunque interrompere e, se possibile, dare spazio alla famiglia, per poi proseguire con il lavoro in un altro momento.

Trovare il proprio spazio

Essere produttivi, in un ambiente come quello casalingo, non è sempre facile. Le distrazioni sono dietro l’angolo: dal frigorifero che chiama per merende continue alle lavatrici accumulate che viene voglia di fare. Lavorando in smart working è fondamentale quindi trovare – e ricavare – il proprio spazio: può essere una scrivania in camera o in salotto, meglio se con una porta chiusa, dove rifugiarsi per allontanarsi dal resto e rendere le ore di lavoro più dense possibile. 

Tenere traccia

Avere sottomano sempre un’agenda dove scrivere le cose da fare, magari suddivise per giorno, aiuta ad organizzarsi al meglio, rispettando le proprie scadenze e timeline e avendo sempre un’idea generale di tutto il lavoro che deve essere concluso. Sarà utile a livello motivazionale per cercare di perdere meno tempo possibile e sfruttare più possibile i momenti in cui per esempio i bambini sono a scuola o con i nonni. 

Spiegare ai bambini

Cosa fanno la mamma e il papà per lavoro? Certo, non è possibile spiegarlo ad un bebè, ma ad un bimbo di 6 o 7 anni sì, cercando di sottolineare come siano necessari concentrazione, silenzio, per quanto possibile, e rispetto di alcuni momenti (per esempio evitando di chiamare 50 volte la mamma se è chiusa in una stanza per una call! Sarà successo anche a voi, vero?!). 

Utilizzate al meglio la tecnologia

Sfruttate gli strumenti tecnologi a pieno: il calendar per esempio vi potrà aiutare a non dimenticare le scadenze, suddivise in quelle del lavoro e quelle della famiglia, potete poi programmare l’invio delle email se lavorate in orari non consoni, oppure classificarle con le etichette per avere più chiaro un progetto, ecc.

Il mattino ha l’oro in bocca?

Ognuno di noi è più produttivo e motivato in alcuni momenti della giornata. Sfruttateli al massimo. Se per esempio riuscite a concentrarvi maggiormente la mattina svegliatevi prima della famiglia e lavorate nel silenzio della casa per un’ora o più. Vi aiuterà ad affrontare con maggiore risolutezza e serenità il resto della giornata. 

La collaborazione in famiglia è fondamentale

Se la mamma ha una riunione importante quel giorno e i bambini sono a casa, non potrà gestire tutto contemporaneamente. Il ruolo del papà (o di un aiuto, che siano i nonni o una baby sitter) è fondamentale. Lavorare in smart working (o come libero professionista, da casa) vuol dire comunque lavorare! Non è necessario giustificarsi sempre né sentirsi tutto il peso addosso della famiglia. Gestire tutto insieme semplicemente non è possibile: la collaborazione per un lavoro sereno è fondamentale.

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